18/08/2020

L’innovazione è Smart: Il futuro del Customer Care in 5 chatbot.

Le Complessità e le varietà di assistenza offerte dai chatbot di ultima generazione stanno cambiando il volto del Customer Care.
Il nostro futuro è ​smart​, e smart significa ​automazione​!



Non è un mistero che nei prossimi anni gli investimenti economici e gli sforzi di ricerca si sposteranno verso l’​ampliamento delle possibilità dei bot.
Se si pensa ai passi da gigante fatti negli ultimi anni da questa tecnologia, non è poi così impossibile immaginare la piena automazione di alcuni servizi.
La facilità dei progressi non deve però trarci in inganno: i bot sono dispositivi molto complessi nei quali convogliano un quantitativo enorme di dati e studi che vanno dalla linguistica all’ingegneria informatica, dalla matematica alla psicologia.
Osando, potremmo dire che la robotica del futuro è l’esatto punto di incontro del sapere scientifico e umanistico.

I recenti sviluppi del ​Customer Care ​sono stati influenzati in maniera irrevocabile dalla pandemia e orientati proprio nella direzione di una copertura che, pur ragionando sempre nell’ottica del ​sistema integrato​, possa distaccarsi per alcuni servizi dalla componente umana.

Due dei settori più colpiti dal Covid-19 sono sicuramente turismo e sanità, nonostante la loro forte predisposizione all’automazione; a causa di questa pandemia ci si è resi conto della necessità di dover estendere ed implementare i livelli di automazione in moltissimi altri settori che precedentemente non era necessario modernizzare.

Garantire un servizio reattivo non basta più; le capacità di apprendimento dei bot aumentano di giorno in giorno. Prendiamo, ad esempio, due fondamenti dell’esperienza umana: linguaggio ed empatia.
La robotica sta compiendo passi enormi; i computer sono passati in una trentina di anni da un’interazione basata su input informatici basilari ad una vera e propria conversazione vocale.
Ma non solo: la capacità di analisi su tono e inflessione della voce, o della scelta lessicale, riescono a fornire ai ​chatbot anche uno spettro empatico che permette di registrare l’andamento della performance di assistenza, in un affinamento dell’interazione uomo-macchina sempre più approfondito.

Abbiamo scelto di presentarvi ​5 bot​, selezionandoli in base all’importanza del servizio che offrono e all’area tematica che interessano:

  • 1. Canale di messaggistica per OMS

    Il primo dei bot che vi presentiamo è nato proprio durante la crisi pandemica ancora in corso.
    Per la prima volta, l’​Organizzazione Mondiale della Sanità si è trovata a fronteggiare una situazione che veniva aggravata non solo dall’ignoranza, ma anche dalla grande quantità di ​fake news che contribuivano ad aumentare la psicosi collettiva.
    Fare ordine nell’informazione​: questa è stata l’impresa che l’OMS ha dovuto affrontare e, nel farlo, ha dovuto tenere conto anche dello spettro di necessità di tutta la popolazione mondiale. Soddisfare le domande e calmare le paure provenienti da ogni parte del globo ha necessariamente spinto verso la creazione di un bot che potesse risolvere tutti i dubbi di qualunque cittadino.
    In questo senso, più che il bot in sé, è la dinamica da fronteggiare che meriterebbe più di un approfondimento: mai come in questa situazione la quantità di richieste ha superato le possibilità offerte dall’operatore umano. La risposta di OMS si è concretizzata in un chatbot facile da utilizzare e connesso all’app di messaggistica più diffusa al mondo.
    L’utente, dopo aver attivato la chat con il bot, riceverà automaticamente aggiornamenti sul Covid-19 e una lista di informazioni volte a fuorviare qualsiasi dubbio.

  • 2. Laila

    Rimaniamo ancora in tema pandemia, ma stavolta con un progetto di più ampio respiro e maggiore complessità tecnologica.
    Sviluppato dalla Startup ​Mazer, il bot ​Laila vanta una grandissima capacità di linguaggio ed empatia; secondo le stime della stessa start-up, il 60% degli utenti è convinto di aver chattato con un operatore umano, non realizzando che si trattasse di un bot.
    La capacità tecnologica di Laila è stata, quindi, convertita nel momento del bisogno e impiegata per la pandemia. Seguendo le linee guida del Ministero della Salute, è stata sviluppata un'app con un assistente virtuale integrato che, chattando in maniera empatica con gli utenti, raccoglie i dati in real time, dando priorità ad alcuni casi e fornendo raccomandazioni igienico-sanitarie, numeri utili e suggerendo azioni da seguire.
    Questo potrebbe essere definito ​sistema integrato allargato dove l’attività di raccolti dati, prima di essere elaborata, è affidata ad un'“infermiera” digitale; solo dopo questo primo step l’informazione arriva direttamente in mano a medici e istituzioni.

  • 3. EDI

    Rimanendo sempre in ambito sanitario, ma spostandoci su un’altra tematica, analizziamo EDI.
    Quello al seno rimane la prima forma tumorale per diffusione a colpire la popolazione femminile.
    Le ripercussioni patologiche e psicologiche sicuramente non sono lievi e la necessità di implementare il supporto è sempre maggiore.
    Fornire una copertura continua​, empatica ​e non generica è fondamentale; proprio qui entra in gioco EDI.
    É un bot consultabile direttamente dal sito dell’organizzazione ​Europa Donna Italia,​ movimento per la prevenzione e cura del tumore al seno.
    L’assistente digitale è pronto a rispondere ad un serie di domande generiche e preliminari relative alle visite, per poi via via acquisire sempre maggiori informazioni sulla base della profilazione delle domande.
    Partire dal generico per arrivare al particolare è uno strumento utile anche per aumentare la confidenza nel dialogo col bot; laddove EDI non riesca a fornire una risposta adeguata ad una richiesta, la questione verrà presa in consegna da un team di esperti pronti a rispondere entro 24h.
    Un chatbot empatico, intelligente e perfettamente inserito in un sistema integrato, sempre pronto a fornire una copertura adeguata.

  • 4. Woebot

    Creato da Facebook, ​Woebot è un chatbot ambizioso e innovativo.
    La richiesta di supporto psicologico online è cresciuta vertiginosamente negli ultimi tempi grazie a rapidità e comodità che può offrire questo servizio.

    Facebook ha deciso di inserirsi in questo trend in crescita, ma a modo suo: propone il più raffinato bot terapista presente online.
    Il bot è completamente gratuito, ancora esclusivamente in lingua inglese e basta un clic sulla pagina Facebook per iniziare a chattare.
    Anche con ​Woebot​, ​man mano che si approfondisce la conversazione, il bot affina le sue risposte in base al processo di apprendimento; il bot invierà quotidianamente un messaggio per farsi notare e, in caso di interazione dell’utente, inizierà la seduta.
    La lotta contro depressione, ansia e altre patologie simili viene portata avanti dall’intelligenza artificiale tramite una prima fase conversazionale, nella quale vengono raccolte informazioni preliminari; successivamente si arriva a spunti ed esercizi utili per combattere disposizioni mentali negative.
    ​Woebot invita a riformulare i pensieri ossessivi e gli schemi mentali dannosi per la persona, portando avanti un approccio anti depressivo proprio della terapia tradizionale.
    L’idea, quindi, è quella di un ​vero e proprio percorso disponibile per tutti e al riparo dalla sensazione di vergogna che spesso tante persone associano al richiedere un aiuto.

  • 4. MEENA

    Il bot non è ancora stato lanciato (solo presentato da poco) ma l’ambizione del progetto l’ha già reso il ​nuovo benchmark per lo sviluppo dell’IA.
    Sviluppato da ​Google e basato sulle sue reti neurali, MEENA supera l’idea di affidare all’automazione le richieste semplici, estendendo ancora di più la competenza dei bot.
    MEENA si baserà su un sistema neurale end-to-end ​in grado di considerare contemporaneamente più di 2,6 miliardi di parametri​.
    Il bot per 30 giorni ha analizzato oltre 340GB di conversazioni social online e, secondo i visionari di Google, sarà ​un ottimo conversatore​: oltre ad un bacino infinito di argomenti, avrà nelle sue corde allusione, ironia e addirittura black humor.
    Ovviamente questo non lascia adito ad ambiguità di sorta: risolvere correttamente la conversazione e le richieste di assistenza resta il ​goal primario per questo chatbot... quasi umano.



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