25/08/2020

Alle porte della rivoluzione Smart: 5 parole chiave per la ripartenza

Le tendenze del digital sono state profondamente modificate dalla recente pandemia.
Analizziamo 5 parole chiave del futuro Smart.



Le modifiche che la recente pandemia ha portato alle nostre abitudini sono state profonde e alcune di esse sono destinate a diventare parte della nostra vita.


La tecnologia ha giocato un ruolo fondamentale nella gestione della crisi e gran parte degli sviluppi futuri saranno influenzati proprio dall’esperienza del lockdown.

La luce comincia ad apparire in fondo al tunnel e siamo pronti a lasciarci alle spalle il passato per ripartire.
Tuttavia, il bagaglio di esperienze vissute comporta la necessità di una presa di coscienza: non possiamo farci trovare impreparati una seconda volta.
La digitalizzazione di tanti servizi, dopo una prima fase iniziale di spaesamento, ci ha permesso di continuare a gestire a distanza molte di quelle attività che precedentemente gestivamo di persona; solo nel 2020 l’indice di digitalizzazione in Italia è cresciuto del 35%.

Abbiamo, quindi, individuato 5 parole digital che stanno a cavallo tra il recente passato e il futuro che verrà.
Mai come ora ci siamo resi conto di come la tecnologia ci abbia permesso di svolgere uno spettro ampissimo di attività vitali: lavorare e restare in contatto con i nostri cari sono solo due dei molti esempi.
Al tempo stesso, per la prima volta, abbiamo cominciato a mettere in discussione la sostenibilità di tante abitudini che prima davamo per scontate, aprendo le porte ad una nuova consapevolezza di cui – ci auguriamo – si dovrà necessariamente tener conto.

Vediamo nel dettaglio le parole del domani Smart:


  • 1. Meeting Online

    Batta un colpo chi non ha visto aumentare vertiginosamente la quantità di videochiamate, call, meeting online a cui partecipare durante la pandemia.
    Dati alla mano, le applicazioni che hanno visto la crescita più impressionante durante il 2020 sono quelle che garantiscono un servizio di “incontro digitale”, sia per questioni affettive che lavorative.
    Un esempio su tutti: Zoom ha ottenuto più di 131 milioni di download e ha aumentato di 60 volte i dati del 2019.

    Sono tantissime le applicazioni simili a questa che hanno registrato picchi di download (è il caso anche di HouseParty), alzando conseguentemente l’asticella per la ricerca in questo campo.
    Cosa ci garantiranno le app per le videoconferenze del futuro?
    Certamente, accanto all’ampliamento dell’efficienza di servizi basilari, ci sarà sempre una maggiore propensione alla versatilità: le esigenze che prima erano solo di una parte di popolazione, principalmente lavoratrice - e in una fascia di età che va dai 30 ai 60 anni - si sono ora ampliate inglobando anche una serie di utenti in precedenza molto più sporadici: ne sono esempio gli studenti di scuole medie, superiori e università.

    Non solo questo: molte app di social, che ritenevano funzioni di video meeting e videochiamata secondarie, stanno ora iniziando ad investire su questo aspetto.
    Lo spostamento di budget, destinato in precedenza alla mobilità delle aziende, verso software e tecnologia garantirà un maggiore effort nella ricerca, che punterà primariamente ad aumentare il coinvolgimento dei partecipanti.
    Si va lentamente formando l’idea di un vero e proprio “spazio digitale” nel quale muoversi.

  • 2. Virtual Reality

    È innegabile che la pandemia abbia portato sotto l’ala della realtà virtuale diversi eventi che altrimenti non avrebbero mai avuto luogo.
    E del resto, come poter realizzare concerti, festival, fiere, mostre, eventi teatrali e turistici nei quali la presenza fisica risulta parte fondamentale dell’esperienza?
    Ricavare il massimo dalle situazioni più difficili è un tratto tipico di una mente visionaria e tante sono state le declinazioni della realtà virtuale che hanno fatto breccia nella nostra quotidianità.
    Alcuni esempi dell’uso di questa tecnologia hanno già fatto scuola: è il caso del concerto tenuto nella nuova mappa di Fortnite del rapper Travis Scott, ma anche della digitalizzazione di alcuni dei nostri tesori nazionali come la Valle dei Templi, per non parlare della corsa allo sviluppo di ambienti digitali per centri commerciali e negozi.

    Ma quali sono le potenzialità della VR?
    Se da una parte molti invocano la democraticità di questo mezzo, proprio i requisiti necessari per accedere a questo nuovo step della nostra esperienza digitale sembrano ancora lontani da una piena diffusione mondiale.
    C’è da considerare anche il potenziale di depersonalizzazione che accompagna da sempre questa tecnologia, intesa come inevitabile modifica alla concezione della comunicazione umana sul lungo periodo.
    Al di là di un dibattito etico che interessa solo in parte questo articolo, possiamo dire certamente che i nuovi sviluppi della VR punteranno primariamente sull’accessibilità dei servizi e sul coinvolgimento sensoriale degli utenti.

  • 3. Hybrid Events

    Chiudiamo con il terzo punto lo spazio dedicato agli “incontri” in spazi digital.
    Con Hybrid Event intendiamo quell’evento che combina la presenza umana in uno spazio digital.
    Non facciamo confusione con i meeting online (questi eventi sono principalmente a senso unico); in questi eventi c’è un pubblico e uno speaker e ciò che differisce da una conferenza tradizionale è solo l’ambiente, digitale per l’appunto. È proprio l’elemento digital ad aprire nuove prospettive per gli esperti della comunicazione: per i brand il potenziale di engagement è altissimo, e non è difficile immaginare che le declinazioni di trade shows e kick-off diventeranno sempre più sorprendenti.
    L’importante, dicono gli esperti della comunicazione, è quello che rimane dopo l’evento.

    Qual è il valore aggiunto del tuo Hybrid Event?
    Cosa è rimasto ai tuoi clienti dopo questa esperienza?
    Un’occasione di creare valore per una sfida creativa che è appena cominciata.

  • 4. Internet Of Things

    Questo è il significato dell’acronimo IoT, che certamente molti di voi già conosceranno.
    Ma cosa significa realmente Internet of Things?
    Internet of Things è il futuro Smart che ci aspetta, è un mondo iperconnesso dove gli stessi oggetti digital prendono l’iniziativa.

    Un esempio canonico è quello del termometro: immaginate di svegliarvi, non sentirvi troppo bene e scoprire che effettivamente avete qualche linea di febbre.
    Ecco, automaticamente lo stesso termometro, connesso tramite internet a tutti gli altri oggetti della casa, attiverà il cellulare per comunicare al lavoro la vostra indisposizione, metterà a bollire dell’acqua per una tisana rigenerante e alzerà di quel tanto che basta il riscaldamento per garantirvi una pronta guarigione.

    Ciò che ci aspetta è un futuro sempre più automatizzato e connesso anche fuori da casa: le città cambieranno aspetto per diventare delle vere e proprie Smart Cities!
    In futuro ogni luogo della città - che sia un tram, una strada o un muro - sarà parte di un mosaico interattivo di informazioni che migliorerà l’efficienza della nostra vita quotidiana.

  • 5. Smart Working

    Last but not least, probabilmente la parola che tutti associamo ai mesi appena trascorsi: Smart Working.
    Se l’affinamento dei mezzi per lo Smart Working nel futuro prossimo è certo, quella che deve essere ancora realizzata è una gestione manageriale adeguata che riesca a rendere effettivamente Smart il nostro impegno quotidiano, oltre l’ottica del semplice “telelavoro”.
    In questo senso, l’IoT ci prospetta un’interconnessione molto forte ma proficua che dovrebbe essere utilizzata anche sul “lato umano” dello Smart Working.

    Una divisione corretta dei compiti, una maggiore capacità di auto-organizzarsi per migliorare l’efficienza, ma anche nuovi modi per vivere la socialità digital sul luogo di lavoro, differenziando una call di lavoro da una familiare, pur mantenendo uno spirito di gruppo sano.
    Una serie di tutele importanti come il diritto ad una corretta formazione anche da remoto, il diritto alla disconnessione o la giusta strumentazione da fornire ai dipendenti.

    Siamo ancora lontani da un modello di Smart Working diffuso in maniera equa e funzionante, ma tanti Paesi si sono mossi in tal senso proprio durante la pandemia.

    Il margine di crescita è ancora molto vasto e possiamo solo cercare di prevedere quali saranno gli sviluppi che renderanno ancora più Smart il nostro lavoro e la nostra vita!



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